Contributo di Nadine Bloch
Usi comuni
Per esprimere con coraggio una rivendicazione; per rinominare un obiettivo; per fornire ad un’azione un messaggio su misura o una didascalia fuori dall’ordinario.
Quale modo migliore per esporre la biancheria sporca di un’istituzione irresponsabile che appendere uno striscione gigante davanti alla sua porta? Esporre uno striscione può anche essere un modo efficace per inquadrare o contestualizzare un evento o una protesta imminenti. vedi PRINCIPIO: Reframe. Gli striscioni possono avere anche la funzione di annunci pubblici per porre l’attenzione su un’ingiustizia o una situazione pericolosa.
Gli striscioni possono risultare poco tecnologici e poco rischiosi, come una serie di lenzuola legate ai cavalcavia delle strade contro la guerra in Iraq; ma quelli che danno veramente un pugno nello stomaco sono fatti con pezzi di tessuto o reti di grandi dimensioni, dispiegate a grandi altezze, spesso da scalatori esperti.
Indipendentemente dal livello di rischio o complessità, tutti gli striscioni efficaci partono da un obiettivo chiaro ( avete un obiettivo, giusto ?!) e rientrano in due ampie categorie: comunicativi (dichiarazioni concise di protesta) e concreti (elementi di blocco che interrompono direttamente le normali attività) vedi PRINCIPIO: Rendete le vostre azioni concrete e comunicative. Nel 1991, con un grande esempio di striscione che aveva un obiettivo concreto, piccole comunità nel nord-ovest del Pacifico chiesero aiuto per impedire alle navi da guerra nucleari di entrare nella Contea di Clatsop, nell’Oregon, una zona libera da armi nucleari sul fiume Columbia. Un enorme striscione a rete fu appeso dall’Astoria Bridge, fissato sotto l’arco dove sarebbe stato difficile da rimuovere, mentre gli scalatori stessi facevano da contrappeso. L’azione è riuscita a ritardare l’ingresso delle navi da guerra, oltre a far conoscere la questione a tutta l’area.
La maggior parte degli striscioni, tuttavia, è di tipo comunicativo. Prendiamo, ad esempio, lo striscione appeso a una gru nel centro di Seattle nel novembre del 1999. Vedi CASO DI STUDIO: Battaglia di Seattle poco prima dell’inizio del meeting del WTO (organizzazione mondiale del commercio). Il messaggio dello striscione era chiaro come il sole: un’immagine iconica di un segnale stradale con le frecce che puntavano in direzioni opposte: la democrazia da una parte, il WTO dall’ altra. Si trattava di una classica “azione di framing”. Appeso alla vigilia di un grande summit e di un’enorme protesta, lo striscione ha reso evidente il motivo per cui ci sarebbe stato tutto quel chiasso: una lotta di base tra giusto e sbagliato; la gente contro il WTO.
In assenza di gru, ponti o edifici da cui appendere lo striscione, le attiviste di CODEPINK hanno usato palloni aerostatici gonfiati a elio per sollevare qualsiasi cosa, dal “benservito al presidente George Bush” davanti alla Casa Bianca a uno striscione dispiegato da una casa galleggiante sull’East River a New York con un messaggio per l’ONU. Palloncini più piccoli sono stati utilizzati per sollevare striscioni all’interno degli atri dei centri commerciali o degli edifici aziendali o governativi.
Principio chiave in azione
Ditelo con la scenografia
Se vale la pena di dirlo, vale la pena di dirlo ad alta voce! Se vale la pena farlo, vale la pena farlo coraggiosamente! Quale modo migliore di esporre il vostro messaggio, che scriverlo con lettere alte 3 metri?
Insidie potenziali
Se appendere lo striscione richiede specifiche abilità o strumenti di arrampicata, non lesinate sull’addestramento, la ricerca o la qualità degli attrezzi. Agire in maniera sommaria potrebbe causare danni allo striscione, portare all’arresto del team prima che lo striscione sia stato calato, o provocare il ferimento o la morte di qualcuno. Prestate attenzione alle condizioni meteorologiche che potrebbero trasformare una proverbiale passeggiata al parco in una situazione potenzialmente letale. Vedi PRINCIPIO: Rischiate, ma con attenzione. Inoltre, assicuratevi di aver valutato bene l’illuminazione, le scritte, l’altezza dell’edificio e altri fattori per assicurare la leggibilità dello striscione.
Further Insights
- The Ruckus Society, “Balloon Banner Manual”
- Cornell Tree Climbing Institute
- Destructables, “Banner Drops”
- Destructables, “Banner Hoist”
- Freeway Blogger
Related Tactics
Related Principles
- Take risks, but take care
- Reframe
- Everyone has balls/ovaries of steel
- Do the media’s work for them
- Show, don’t tell
- Make your actions both concrete and communicative
- Say it with props
Related Theories
Related Case Studies
Related Practitioners
- Ruckus Society
- Greenpeace
- Rainforest Action Network
Autore
Nadine Bloch è l’attuale direttrice della formazione del progetto Beautiful Trouble. È un’artista innovativa, sostenitrice della nonviolenza, organizzatrice politica, formatrice d’azione diretta e marionettista. Le sue opere esplorano la potente interazione tra arte e politica, dove la resistenza culturale creativa non costituisce solo un’azione efficace, ma anche un modo potente per reclamare il diritto di agire sulle nostre vite, combattere sistemi oppressivi e investire nelle nostre comunità, divertendosi più degli altri! Tra le altre cose, ha collaborato con Greenpeace, Labor Heritage Foundation, Nonviolence International, Ruckus Society, HealthGAP and Housing Works e Bread & Puppet Theatre. Inoltre ha contribuito al volume “Beautiful Trouble” e a “We Are Many, Reflections on Movement Strategy from Occupation to Liberation” (2012, AK Press). Date un’occhiata alla sua rubrica mensile su WagingNonviolence, “The Arts of Protest”
Immagine
Scalatori di Greenpeace sospesi sull’Astoria-Megler Bridge per protestare contro l’arrivo della USS New Jersey. Foto di James Perez.
