“La politica è quella dimensione della vita sociale in cui le cose diventano realtà se un numero sufficiente di persone ci crede”.
David Graeber
“Nelle società dominate dalle moderne condizioni di produzione, la vita è presentata come un immenso accumulo di spettacoli”, inizia così Society of the Spectacle (1967) di Guy Debord. “Tutto ciò che è stato vissuto direttamente si è ritirato in una rappresentazione”. La conseguenza politica di questa separazione dall’esperienza vissuta è la chiave per capire sia come viviamo il mondo sia come possiamo cambiarlo.
Ad esempio, considerate come le persone che assistono a un evento catastrofico spesso affermano che l’esperienza è stata “come un film”. Allo stesso modo, come attivisti siamo spesso più interessati all’attenzione dei media che generano le nostre azioni che al risultato finale . Ciò che sentiamo, ciò in cui crediamo, il modo in cui esprimiamo il desiderio, ciò in cui crediamo sia possibile: tutto viene filtrato e limitato dai media che consumiamo e produciamo. Questa è la società dello spettacolo che Debord, una figura di spicco nel movimento situazionista francese, descrisse e denigrò.
Marx ha affermato che, sotto il capitalismo, la merce diventa “feticizzata” e ridotta al suo valore di scambio. Debord ha applicato le idee di Marx alla comunicazione di massa, mostrando come il capitalismo sia penetrato non solo in ciò che produciamo e consumiamo, ma anche nel modo in cui comunichiamo. Lo spettacolo – come manifestato nell’intrattenimento di massa, nelle notizie e nella pubblicità – ci allontana da noi stessi e dai nostri desideri al fine di facilitare l’accumulazione di capitale.
Sempre più spesso lo spettacolo funge da meccanismo primario di controllo sociale del capitalismo. Questo è controllo attraverso la seduzione e la distrazione, non la forza, ma non per questo meno potente e insidioso. Debord ha sostenuto che le nostre vite sono state degradate, prima da essere in avere, poi da dover solo apparire. (Pensa a quanto del nostro comportamento “attivista” quotidiano si preoccupa semplicemente di mantenere la nostra immagine di noi stessi come attivisti: troppo spesso, non colpiamo, colpiamo le pose.)
Cercando di liberarci dal potere dello spettacolo al fine di lanciare una sfida credibile al capitalismo, i Situazionisti introdussero la tattica del détournement: un tentativo di indirizzare i poteri dello spettacolo contro se stessi, vedi TACTIC: Détournement / Culture jamming .
Further Insights
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- Brand or be branded
- Know your cultural terrain
- Do the media’s work for them
- No one wants to watch a drum circle
- Make your actions both concrete and communicative
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