Tutto inizia con il potere dei cittadini. Come restituire il potere al popolo, per porre fine al sistema delle caste politico-mediatiche ed alla monarchia presidenziale?
Questa è l’era del popolo che deve cominciare! La rivoluzione cittadina in cui credo è il mezzo pacifico e democratico di voltare pagina dalla tirannia dell’oligarchia finanziaria e della casta che è al suo servizio.
Sarà compito di un’Assemblea costituente, convocata per cambiare da cima a fondo la Costituzione, abolire la monarchia presidenziale e ripristinare il potere di iniziativa popolare. Io vorrei essere l’ultimo presidente della 5° Repubblica e tornare a casa al più presto quando la nuova Costituzione verrà adottata dal popolo francese. Inizierà la 6° Repubblica e sarà una rifondazione della stessa Francia.
Jean-Luc Mélenchon
1 Riunire un’Assemblea Costituente
La nuova Costituzione di cui la Francia ha bisogno deve essere radicalmente nuova, anche nel metodo di scrittura: non può essere un mero aggiustamento della Quinta Repubblica, né limitarsi ad alcune riforme concesse dal futuro Presidente della Repubblica. Deve essere il popolo a individuare i problemi e ad essere coinvolto in un processo costituente. Proponiamo la convocazione di un’assemblea incaricata specificatamente di redigere una nuova Costituzione sotto il controllo dei cittadini: un’Assemblea costituente. Presenteremo le proposte di lavoro per una Sesta Repubblica democratica ed egualitaria, stabilendo nuovi diritti e imponendo l’imperativo ecologico.
Proponiamo di attuare le seguenti misure:
- Convocare un referendum (articolo 11 della Costituzione) per avviare il processo costituente (modalità di composizione dell’Assemblea costituente – metodo di voto, parità, sorteggio ed incompatibilità, modalità di deliberazione, associazione dei cittadini ai lavori dell’Assemblea…).
- Nessun parlamentare delle precedenti assemblee della Quinta Repubblica potrà sedere in questa Assemblea costituente. I delegati all’Assemblea costituente non potranno candidarsi alle elezioni dopo l’entrata in vigore della nuova Costituzione.
- Il progetto di Costituzione proposto dalla Assemblea Costituente sarà sottoposto a referendum di approvazione.
2 Spazzare via l’oligarchia, abolire i privilegi della casta
La democrazia francese è malata di privilegi, fondata sul denaro-come-re e sulla collusione tra politica e finanza. Una casta di persone privilegiate, tagliate fuori dalla realtà della vita del popolo, ha confiscato il potere. Questo deve finire: la virtù deve essere al centro dell’azione politica. Proponiamo di attuare le seguenti misure: :
- Rendere ineleggibile a vita chiunque sia stato condannato per corruzione
- Abolire il monopolio delle autorità fiscali per avviare azioni legali in caso di frode: il potere giudiziario deve essere in grado di indagare liberamente e di propria iniziativa, anche contro il parere del Ministro
- Combattere l’inquinamento del dibattito parlamentare da parte dei lobbisti, vietando l’ingresso di questi nel Parlamento ed i regali ai parlamentari
- Mettere fine alle porte-girevoli: qualsiasi alto funzionario che desideri lavorare nel settore privato dovrà dimettersi dal servizio pubblico e rimborsare il costo della sua formazione se non ha prestato servizio per almeno dieci anni, sopprimere i concorsi esterni per l’ENA per qualsiasi persona che non vi ha mai lavorato, irrigidire le regole contro i conflitti di interesse, estendere i periodi di divieto ad esercitare una funzione privata dopo aver esercitato un’attività pubblica nello stesso settore
- Attuare le raccomandazioni di Anticor e di Transparency International per prevenire la corruzione, avvicinare i rappresentanti ai rappresentati – incluso l’obbligo per gli eletti di rendere pubblica la propria dichiarazione patrimoniale trasmessa all’Alta Autorità per la trasparenza della vita pubblica – e rimuovere l’indennità parlamentare (dotazione finanziaria di spesa senza un voto del Parlamento, a discrezione di ciascun membro)
- Porre fine all’usurpazione da parte del MEDEF della rappresentanza delle istanze dei datori di lavoro: basare la rappresentatività delle organizzazioni dei datori di lavoro sulla base di elezioni, come già avviene per i sindacati dei lavoratori dipendenti
Per andare più lontano…
Mécanismi di corruzione
Durante una conversazione con Chantal Mouffe , saggista e filosofo politico, Jean-Luc Mélenchon discute i meccanismi concreti e insidiosi della corruzione in politica dalla sua esperienza personale.
3 Una Repubblica che permetta l’azione popolare
Le persone sono sistematicamente tenute fuori dalle decisioni. Al massimo, hanno il diritto di votare una volta ogni cinque anni senza la possibilità di intervenire successivamente. È giunto il momento di fidarsi dei cittadini e consentire il dibattito e l’espressione della sovranità popolare in tutte le circostanze. Proponiamo di attuare le seguenti misure:
- Impostare il diritto di voto a 16 anni, introdurre la votazione obbligatoria, il riconoscimento del voto in bianco come un voto e la rappresentazione proporzionale generale
- Creare il diritto di licenziare un membro eletto durante il mandato, tramite referendum, su richiesta di una parte dell’elettorato
- Istituire il referendum d’iniziativa popolare e il diritto dei cittadini di proporre una legge
- Rendere il referendum obbligatorio per rivedere la Costituzione o ratificare qualsiasi nuovo trattato europeo e garantire il rispetto della decisione popolare
- Riconoscere il diritto di voto alle elezioni locali per i residenti stranieri in una situazione regolare, come già beneficiano i cittadini dei paesi dell’Unione europea
- Attuare il principio del non cumulo di mandati, anche nel tempo e abrogare la legge NOTRe : contro il nuovo feudalesimo e la rimozione del potere dei cittadini, per rifondare l’organizzazione territoriale della Repubblica e difendere le libertà comuni
- Democratizzare l’accesso alle responsabilità politiche consentendo a tutti di prendere un congedo repubblicano , senza rischi per il proprio lavoro o i propri diritti, al fine di candidarsi alle elezioni
4 Abolire la monarchia presidenziale
L’attuale monarchia presidenziale emargina il Parlamento. Il Presidente può sciogliere l’Assemblea, ma non può rovesciarlo. Conseguenza: i deputati agiscono più spesso come servi, obbligati dal monarca, che come rappresentanti del popolo sovrano. Questo sistema è un’anomalia democratica. Proponiamo di attuare le seguenti misure:
- Abolire la monarchia presidenziale istituendo un regime parlamentare stabile in cui il governo detiene il potere esecutivo ed è responsabile nei confronti del Parlamento, trasferisce il potere di nomina al Parlamento
- Eleggere l’assemblea nazionale in modo proporzionale
- Eliminare il Senato e il Consiglio economico, sociale e ambientale e creare un’assemblea di interventi popolari a lungo termine che emetta un parere sull’impatto ecologico e sociale delle leggi
- Rimuovere la Corte di giustizia dalla Repubblica e sottoporre i membri del governo alla giustizia ordinaria
5 Una nuova tappa della libertà e dell’emancipazione personale
Una Costituzione è la garanzia per il popolo dei diritti e delle libertà in cui riconoscersi. La VI Repubblica sarà l’occasione per dedicare nuovi diritti civili e politici ma anche personali, per una nuova fase di emancipazione umana. Proponiamo di attuare le seguenti misure:
- Costituzionalizzare la non commercializzazione del corpo umano e il diritto fondamentale all’autodeterminazione in tutte le circostanze: libertà di coscienza, diritto alla contraccezione e interruzione volontaria della gravidanza, diritto a morire con dignità (anche con l’assistenza), Accesso garantito alle cure palliative
- Autorizzare il cambio di stato civile libero e gratuito davanti a un ufficiale di stato civile
- Stabilire la filiazione per riconoscimento come principio predefinito, riconoscere il diritto alla procreazione medicalmente assistita (PMA) per tutte le donne, negare la maternità surrogata (GPA), far prevalere il miglior interesse del bambino in tutte le circostanze
6 Una Repubblica Universale
Nessuna libertà è possibile senza uguaglianza tra le persone. Basta procrastinare! Imponiamo diritti uguali per tutti! Puniamo quelli che vogliono sfuggire. Cerchiamo di progredire insieme in materia di diritti in tutti i settori. Proponiamo di attuare le seguenti misure:
- Chiedere diritti di cittadinanza giusti
- Difendere il diritto allo ius soli per i bambini nati in Francia, tra cui quelli nati nell’Oltremare
- Facilitare l’accesso alla nazionalità francese per le persone straniere legalmente presenti nel territorio
- Ripristinare il permesso di soggiorno di dieci anni come il permesso di soggiorno di riferimento per stranieri
- Abolire la segregazione e combattere contro tutte le forme di razzismo
- Introdurre la ricevuta del controllo di identità per vietare il controllo facciale
- Garantire l’uguaglianza reale e combattere la discriminazione basata sul genere, disabilità, aspetto, colore della pelle, età, orientamento sessuale, religione o credo, origine sociale o ricchezza
- Abolire il patriarcato nello stato e nella società
- Imporre l’uguaglianza delle condizioni tra donne e uomini nelle istituzioni politiche, amministrative, economiche, sindacali e associative
- Rafforzare la legge e i mezzi contro la violenza contro le donne
- Generalizzare la pianificazione familiare nelle sue missioni di formazione e istruzione per la contraccezione e il diritto all’aborto
- Adottare una legge contro il sessismo
- Abolire la prostituzione e garantire la dignità della persona umana
- Garantire l’uguaglianza di tutte le famiglie, i bambini e le coppie sposate e non sposate (in materia di successione, funerali, pensioni di reversibilità, ecc.), Aprire la piena adozione congiunta a tutte le coppie, sposate o non sposate
7 Una Repubblica laica
La laicità è attaccata da tutte le parti e sfruttata dai suoi oppositori storici, fondamentalisti religiosi e razzisti che vogliono anche farne un pretesto per stigmatizzare i musulmani. Il secolarismo è la condizione della libertà di coscienza di tutti, uguaglianza e fratellanza tra tutti i cittadini indipendentemente dalla loro opzione filosofica o spirituale. Bisogna rendere possibile un’azione statale al servizio dell’interesse generale. Proponiamo di attuare le seguenti misure:
- Estendere il beneficio dell’applicazione della legge del 1905 a tutto il territorio della Repubblica (abrogare il concordato dell’Alsazia-Mosella e i vari statuti specifici in vigore nell’Oltremare)
- Garantire la libertà di coscienza e l’uguaglianza di tutte le opzioni spirituali davanti alla legge
- Combattere tutto il comunitarismo e l’uso politico delle religioni
- Negare i finanziamenti pubblici per la costruzione di edifici religiosi, attività di culto e istituzioni religiose
- Rifiutare di incontrare gli Stati che costringono le nostre donne ministro ad indossare equipaggiamenti contrari alla dignità repubblicana
- Proibire la presenza di ministri e prefetti alle cerimonie religiose e rifiutare il titolo di canone lateranense per il Presidente della Repubblica
8 La rivoluzione nei media
Non c’è democrazia possibile senza informazioni gratuite e pluralistiche. I nostri media sono molto malati: il denaro, la ricerca del sensazionalismo e la tirannia del ronzio. La rivoluzione dei cittadini deve essere condotta senza debolezza nei media! Proponiamo di attuare le seguenti misure:
- Far eleggere i presidenti di France Televisions e Radio France dal Parlamento
- Adottare una legge anti-concentrazione dei media, proteggendo il settore dagli interessi finanziari, favorendo la trasformazione dei media in cooperative di salariati e di lettori/auditori/telespettatori e attribuire le frequenze ai media locali ed associativi
- Combattere la sondaggiocrazia : vietare i sondaggi nei giorni precedenti le elezioni e adottare il disegno di legge sui sondaggi votato all’unanimità dal Senato nel 2011 e sepolto da allora
- Creare un Consiglio Nazionale dei Media al posto del Consiglio Superiore dell’Audiovisivo per renderlo un vero e proprio contropotere del cittadino, garantendo il pluralismo delle opinioni e dei supporti, nonché la qualità di tutti i media
- Ripristinare il supporto pubblico alla stampa per riservare supporti informativi e strumenti di produzione (stampa, server, distribuzione, ecc.)
- Proteggere le fonti e l’indipendenza degli uffici editoriali in relazione ai poteri economici e politici rafforzando lo status giuridico degli uffici editoriali e un codice etico nel contratto collettivo
9 La Repubblica garante dei beni comuni
La Repubblica è una parola vuota se ignora le condizioni concrete della vita delle persone. Può essere solo sociale. Ma l’imperativo ecologico richiede anche più della Repubblica e una Repubblica di un nuovo tipo. Il cambiamento climatico minaccia l’esistenza della vita umana sul pianeta. Tutti simili, siamo vincolati da un interesse umano generale: preservare la biosfera che rende possibile la vita umana. È tempo che la Repubblica sia ecologista. Proponiamo di attuare le seguenti misure:
- Costituzionalizzare la regola verde: non prelevare dalla natura più di quanto possa ricostituire, né produrre più di quanto si possa sostenere
- Proteggere i beni comuni: aria, acqua, cibo, vita, salute, energia, denaro non sono materie prime. Devono essere gestiti democraticamente: il diritto di proprietà deve essere soggetto all’interesse generale, alla proprietà comune protetta devono essere sviluppati come servizi pubblici
- Costituzionalizzare e rendere effettivi i diritti al lavoro e all’alloggio
- Concedere l’amnistia ai sindacalisti ed ai militanti associativi condannati per lotte sociali, ecologiche o per la difesa delle libertà; proteggere gli informatori e investire i salariati di una missione di allerta sociale e ambientale
Per andare più lontano…Non visto in TV # 3
Jean-Luc Mélenchon parla con Éloïse Lebourg, una giornalista impegnata sui temi degli informatori e sull’indipendenza dei media.
10 Riconoscere i diritti di cittadinanza nell’impresa ed i nuovi diritti ai ai
Come diceva Jean Jaurès, “la grande rivoluzione ha fatto i re francesi in città e li ha lasciati in compagnia”. Poiché il contratto di lavoro è l’unico contratto di subordinazione nel nostro paese, è giunto il momento di portare la cittadinanza in azienda.
Proponiamo di attuare le seguenti misure:
- Concedere nuovi diritti di controllo ai consigli di fabbrica sulle finanze della propria azienda
- Stabilire il diritto per i dipendenti di votare contro dirigenti aziendali o progetti strategici
- Rafforzare il potere dei dipendenti di intervenire contro i licenziamenti attraverso un diritto di veto sospensivo per i comitati aziendali
11 Una giustizia in nome del popolo
La giustizia è resa nel nome del popolo francese. Ma troppo spesso, il servizio pubblico di giustizia non può assumere questo compito pesante. I tribunali sono in procinto di diventare senzatetto, mancano risorse umane e finanziarie per assicurare ritardi ragionevoli; i litiganti, come i professionisti della giustizia, hanno il diritto di chiedere uno sforzo senza precedenti.
Proponiamo di attuare le seguenti misure:
- Garantire la tutela giudiziaria della gioventù, della giustizia minorile, della politica di prevenzione della criminalità e delle sanzioni educative
- Mettere fine all’impoverimento del sistema giudiziario e dell’amministrazione penitenziaria
- Attuare un piano di personale per alleviare i tribunali
- Rinnovare e costruire nuovi locali per i tribunali
- Reclutare 2000 agenti penitenziari per scorte ai detenuti
- Porre fine al carcere con alternative al carcere, rinnovare le carceri per garantire la dignità umana, assicurare la socializzazione dei prigionieri
- Sostituire le istruzioni ministeriali nella Procura con le leggi sull’orientamento delle politiche criminali, discusse e votate dal Parlamento
- Sostituire il Consiglio superiore della magistratura da un Consiglio superiore di giustizia nominato in parte dai magistrati e dal Parlamento, davanti al quale sarà responsabile
- Riformare il dualismo giurisdizionale abolendo la funzione giurisdizionale del Consiglio di Stato e creando una giurisdizione suprema comune a entrambi gli ordini di giurisdizione (fusione della Corte di Cassazione e della funzione giurisdizionale del Consiglio di Stato)
12 Una politica antiterrorismo razionale
La sicurezza è uno dei diritti “naturali e imprescrittibili” dell’essere umano, secondo la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino del 1789. Gli attacchi atroci commessi in Francia nel 2015 e nel 2016 interrogano: come proteggere la popolazione dagli omicidi terroristi? Come garantire la nostra libertà in questo contesto? A questo proposito, l’offerta di sicurezza non protegge, indebolisce e rende il gioco degli attaccanti. È una politica completamente diversa e una strategia globale che è necessaria per vivere in pace.
Proponiamo di attuare le seguenti misure:
- Rifiutare la logica dello scontro di civiltà e della guerra interna, venendo fuori da guerre destabilizzanti e alleanze ipocrita con le petromorfine del Golfo
- Migliorare la prevenzione impegnando una strategia politica per rafforzare gli anticorpi repubblicani e sopprimere il terreno del comunitarismo da parte di più Repubblica, laicismo, istruzione, giustizia sociale e coinvolgimento dei cittadini
- Rifiutare la logica dell’eccezione per riaffermare lo stato di diritto
- Per consentire l’uscita dallo stato di emergenza su iniziativa del Parlamento, stato che non protegge meglio
- Valutare le leggi antiterrorismo sulla sicurezza esistenti
- Interrompere gradualmente le operazioni di Sentinel per garantire la sicurezza dei luoghi pubblici alla polizia
- Garantire il controllo giurisdizionale delle operazioni antiterrorismo e aumentare i mezzi della giustizia antiterrorismo per assicurare una lotta efficace, sostenibile e rispettosa ai diritti e alle libertà fondamentali
- Rafforzare l’intelligenza territoriale e umana riconsiderando la fusione del DST e degli RG, dando priorità all’infiltrazione su tutte le tecnologie, rafforzando i mezzi di analisi delle informazioni raccolte e imponendo alle autorità di intelligence di riferire di fronte a una commissione parlamentare permanente
- Lottare contro l’irreggimentazione e sostenere le procedure di segnalazione da parte dei parenti e dei programmi di assunzione di responsabilità dei sospettati
- Imporre una penalità di privazione dei diritti civili in caso di evasione fiscale o attività illegali che consentano il finanziamento di attività terroristiche, per punire il finanziamento del
13 Garantire la sicurezza e la sicurezza sociale
La République a besoin d’une justice. Elle a aussi besoin d’une police ; une police républicaine, agissant pour protéger les libertés individuelles et collectives. La politique de sécurité doit être refondée en lien avec la population, par l’intégration des conscrits, loin des coups de menton et du deux poids deux mesures. Objectif : une politique de sûreté publique commençant par le renforcement des services publics. Nous proposons de réaliser les mesures suivantes :
- Refonder la politique de sûreté publique sur la base du triptyque prévention, dissuasion, sanction et réaffirmer son caractère national
- En finir avec la politique du chiffre et supprimer les primes aux résultats dont les montants seront redistribués progressivement aux différentes catégories d’agents
- Restaurer la police de proximité en refondant les objectifs des polices municipales et affirmant la distinction entre les missions nationales et locales
- Faire l’évaluation des lois sécuritaires, abroger les dispositions inefficaces et renforcer les politiques de prévention
- Démanteler les BAC qui ne font que du flagrant délit et ne permettent pas d’assurer une bonne relation entre la police et la population
- Intégrer au service public certaines fonctions de sécurité aujourd’hui privatisées (sécurité aéroportuaire notamment)
- Faire la police républicaine
- En finir avec la police et la justice à deux vitesses en augmentant nettement les effectifs de police en charge de la délinquance en col blanc en lien avec le fisc, les douanes et la justice financière
- Donner la priorité au démantèlement des trafics (drogues, armes, prostitution, êtres humains…) et à la lutte contre la délinquance financière, la corruption et le terrorisme
- Désencombrer l’action policière par la contraventionnalisation de la consommation de stupéfiants et la légalisation de l’usage du cannabis
- Améliorer l’accueil du public et diminuer le temps d’attente pour la prise en compte d’une plainte ainsi que les durées d’investigation ensuite, faire évaluer la police avec des questionnaires de satisfaction des usagers
- Apaiser les conflits existants au sein de la police par des instances de dialogue interne
- Réécrire le code de déontologie et insister sur son importance lors de la formation des forces de police, et rétablir les missions de défense des libertés et de la République supprimées par Manuel Valls en 2014
- Interdire les Taser et Flash-Ball, ainsi que les grenades de désencerclement pour favoriser la désescalade des affrontements
- Renforcer les moyens humains et matériels des forces de sécurité, en quantité et qualité
- Mettre en place un plan d’amélioration qualitative de la police et de la gendarmerie
- Recruter des agents administratifs pour libérer policiers et gendarmes aptes à aller sur le terrain et qui travaillent sur des postes administratifs
- Ramener les effectifs de policiers et gendarmes à ceux de 2007
- Doubler les effectifs de la police technique et scientifique
- Supprimer le statut précaire et peu qualifié des 11 000 adjoints de sécurité en permettant la formation et la titularisation de celles et ceux qui le souhaitent
- Porter à deux ans la durée de formation des élèves gardiens de la paix
- Lancer un plan de rénovation et de construction de commissariats de police pour lutter contre la clochardisation du bâti et l’abandon de certains territoires
- Dotation des services en moyens techniques et matériels suffisants, renouvellement général du parc informatique sous contrainte de sécurité des échanges
- Mettre en place un plan d’amélioration qualitative de la police et de la gendarmerie
14 I giovani al servizio dell’interesse pubblico e della sicurezza della Nazione
Aujourd’hui, de nombreuses tâches indispensables à la sûreté et à l’intégrité de la Nation ne sont pas assurées. C’est vrai aussi bien du point de vue de la défense et de la sûreté que de l’intégrité écologique, de la solidarité et du secours à la population. Ces préoccupations ne peuvent être abandonnées aux marchands ni aux seuls agents des services concernés. C’est la Nation toute entière qui doit y faire face, pour les tâches civiles comme militaires. Nous proposons de réaliser les mesures suivantes :
- Créer un service citoyen obligatoire
- Pour les femmes et les hommes
- Par conscription avant 25 ans, proche du lieu de vie, en limitant le casernement aux fonctions qui l’exigent réellement
- D’une durée totale de neuf mois, comprenant une formation militaire initiale incluant un droit à l’objection de conscience
- Rémunéré au smic
- Affecté à des tâches d’intérêt général : secours à la population, sapeurs-pompiers, sécurité publique, défense, sécurité civile, protection et réparation de l’environnement, appui à des associations labellisées d’intérêt général
- Présence sur tout le territoire, y compris les Outre-mer, les zones rurales et les quartiers populaires
- Comprenant un bilan de santé, une évaluation des capacités d’écriture, de lecture et de calcul avec leur éventuelle mise à niveau, la formation gratuite à la conduite et le passage de l’examen du permis de conduire
- Créer une garde nationale placée sous commandement civil et composée
- Des jeunes en service citoyen obligatoire ayant choisi d’intégrer la réserve pour la protection de la sûreté et de l’intégrité de la Nation
- Des unités existantes labellisées : réserve de sécurité nationale, réserve de sécurité civile, réserve citoyenne
15 L’eguaglianza reale per l’Oltremare
Les Outre-mer sont la chance de la France. Ils pourraient être des pointes avancées de la planification écologique et du progrès humain. Au lieu de se développer de manière endogène, ils sont maintenus dans la dépendance d’un système inégalitaire d’économie de comptoir et de pauvreté de masse. La République doit vivre partout et pour tous ! Nous proposons de réaliser les mesures suivantes :
- Faire vivre la République, l’égalité, le métissage et le droit du sol contre le racisme et l’ethnicisme
- Assurer la tenue démocratique du référendum d’autodétermination prévu en Nouvelle-Calédonie en 2018
- Étendre la laïcité dans les Outre-mer, en appliquant la loi de 1905 là où elle ne l’est pas
- Soutenir l’enseignement des langues et cultures d’Outre-mer pour ceux qui en font la demande, et mettre en valeur avec les populations la diversité des patrimoines culturels et linguistiques qu’apportent les Outre-mer
- Faire des Outre-mer des territoires pilotes de la planification écologique
- Élaborer et mettre en œuvre un plan d’autonomie énergétique de chaque territoire d’Outre-mer à partir des énergies renouvelables disponibles, terrestres (géothermie, solaire, éolien) et marines (éolien, utilisant les différences de températures…)
- Faire des Outre-mer des territoires pilotes de l’économie de la mer, doter chacun d’eux d’au moins un lycée professionnel maritime et des formations supérieures nécessaires à ce développement
- Préserver les trésors de biodiversité des Outre-mer (renforcer les moyens d’études et de protection)
- Assurer l’égalité et la présence de l’État
- Garantir la continuité territoriale (desserte de service public à tarifs réglementés), l’interconnexion régionale et le désenclavement intraterritorial (en Guyane notamment)
- Engager un plan pluriannuel d’investissement et de développement des services publics (transports, éducation, santé, logement, culture)
- Supprimer les exemptions fiscales bénéficiant aux ultra-riches pour les investissements outre-mer (notamment sur l’ISF)
- Favoriser un développement endogène en rupture avec le modèle actuel d’économie de comptoir
- Libérer les Outre-mer des monopoles privés et de la captation de la richesse par la rente en développant des circuits de distribution publics et la production en coopératives
- Protéger les économies locales par un bouclier douanier : préserver l’octroi de mer et renforcer la protection commerciale des productions locales (taxe kilométrique pour promouvoir les productions locales, privilégier les importations à faible empreinte écologique, préférence commerciale pour les produits d’Outre-mer en métropole et en Europe, partenariats commerciaux équilibrés avec les voisins régionaux)
- Atteindre l’autosuffisance alimentaire en soutenant le développement d’une agriculture écologique et paysanne et des filières de transformation agro-alimentaire locales
- Faire des Outre-mer des leviers d’alternative à l’échelle mondiale
- Faire des Outre-mer des pôles régionaux de codéveloppement : transfert de technologie auprès des pays voisins, aide logistique et scientifique, investir dans des établissements de formation de haut niveau (santé) bénéficiant à la fois aux étudiants ultra-marins et à ceux des pays voisins
- Rejoindre les coopérations régionales dans une démarche de codéveloppement écologique, social et de progrès humain : par exemple l’ALBA pour les Antilles et la Guyane française, l’Afrique australe pour Mayotte et la Réunion, etc.
- Construire des points d’appui des combats écologiques d’intérêt universel : appui à la préservation des forêts (Guyane pour l’Amazonie) ; appui aux populations du Pacifique et de l’océan Indien menacées par la montée des eaux ; défense des fonds marins contre la prédation pétrolière et la pêche industrielle
