Attivista femminista californiana, insegnante e figura di spicco nel movimento artistico pubblico, Suzanne Lacy crea opere d’arte socialmente orientate che interagiscono con la comunità e il pubblico su più livelli. I suoi progetti includono e combinano mostre, spettacoli dal vivo, narrazioni, video e audio, workshop, talk-out pubblici, simposi e dimostrazioni. Lacy crea in gran parte il suo lavoro all’interno di una specifica comunità e contesto spaziale e collabora con politici locali, attivisti di base, artisti e altre persone direttamente interessate dall’argomento scelto. Il suo lavoro si è concentrato principalmente su questioni femministe e urbane. “3 Weeks in May” (Los Angeles, 1977) ha affrontato lo stupro combinando narrazioni personali e rituali di guarigione performativa con hotline di aiuto, lezioni pubbliche di autodifesa e la visualizzazione mappata di luoghi di stupri denunciati al Dipartimento di Polizia di Los Angeles nel periodo di tempo di una settimana. Dal 1991 Lacy è direttore esecutivo di TEAM (Teens + Educators + Artists + Media Makers) a Oakland, in California. Ha fatto parte dell’assessorato all’istruzione del sindaco Jerry Brown ed è stata commissario artistico per la città. Lacy ha la cattedra di Belle Arti dell’Otis College of Art and Design di Los Angeles ed ha curato il libro Mapping the Terrain: New Genre Public Art (1995).
Sources
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